Calcio e SuperLega
- Raffaella Caiazzo
- 25 mag 2021
- Tempo di lettura: 2 min

La SuperLega è una competizione per club alternativa alla Champions League che riunisce le migliori squadre europee in una sorta di campionato di super élite: è la SuperLega, il progetto al quale da diverso tempo stavano lavorando alcuni dei più influenti presidenti del calcio continentale. La SuperLega sarà composta da 20 squadre, delle quali 15 partecipanti di diritto e altre 5 determinate stagione per stagione da un meccanismo di qualificazione ancora da definire. Al momento i club fondatori sono 12: tre italiane partecipanti (Juventus, Inter e Milan), assieme a Manchester United, Manchester City, Liverpool, Chelsea, Tottenham, Arsenal, Real e Atletico Madrid e Barcellona. 3 club devono ancora entrare a far parte dei club fondatori (e quindi di diritto ammessi ogni anno alla superlega): Bayern Monaco e Borussia Dortmund hanno dichiarato di non essere interessate, mentre il Psg al momento non è stato invitato, così come ha dichiarato il grande regista del progetto, il presidente del Real Madrid Florentino Perez.
La Superlega si disputerebbe durante la normale stagione calcistica e si pone quindi come alternativa alla Champions League, con gare infrasettimanali, ad eccezione della finale prevista nel weekend. Nell’attuale Champions ogni squadra gioca al massimo 13 partite, di cui 6 garantite. Nella nuova Superlega si arriva a 23 in caso di finale, con 18 garantite. Con un campionato a 20 squadre come la serie A ad esempio, bisognerebbe trovare 22 slot infrasettimanali a stagione rispetto ai 12 attuali.
Quali sarebbero le possibili conseguenze sui campionati nazionali?
Compressione del calendario della Serie A e riduzione (o abolizione) della Coppa Italia.
Diminuzione dell’interesse per il torneo nazionale.
Necessità di una riduzione del numero di squadre da 20 a 18.
Abolizione o drastica riduzione dell’accesso alla principale coppa europea per merito sportivo.
La Serie A si giocherebbe dunque solo per lo Scudetto e per la retrocessione, perché l’accesso alla Superlega sarebbe blindato dai club fondatori, e resterebbero solo cinque posti, tra tutti i campionati nazionali, per l’accesso attraverso qualificazione.
Come nel basket, con tutta probabilità, si creerebbero delle coppe minori con interesse e introiti decisamente inferiori anche all’attuale Europa League. Di fatto, per come la conosciamo oggi, in caso di creazione della superlega la Champions non esisterà più.
Fallimento della SuperLega
La SuperLega non si fa più. Salta tutto. Il progetto è durato 48 ore, il tempo di una rivolta popolare. Doveva essere una rivoluzione, è diventata una farsa. Le pressioni nell’Uefa e dei governi (soprattutto quello inglese) e la rivolta dei tifosi hanno messo i 12 club fondatori spalle al muro. Il primo a sfilarsi è stato il Manchester City, a ruota tutte le altre società inglesi (Manchester United, Arsenal, Chelsea, Liverpool e Tottenham), poi il Barcellona, con il presidente Laporta che ha deciso di far votare i soci e di fatto ha abdicato. I club italiani, come da tradizione, hanno aspettato fino all’ultimo. Milan (in silenzio) e Inter (ufficialmente) hanno abbandonato il progetto nella notte, Juventus e Real Madrid sono rimasti con il cerino in mano. E alla fine si sono arrese.

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