Black Lives Matter
- Marta Capece
- 20 mag 2020
- Tempo di lettura: 2 min

È scioccante l’episodio avvenuto a Minneapolis: un poliziotto è stato ripreso mentre con il ginocchio premeva il collo del quarantenne afroamericano, George Floyd, fino a farlo morire soffocato.Tutto è iniziato una sera quando due agenti bianchi sono stati avvertiti di un uomo sotto effetti di droghe, e che sempre secondo loro avrebbe opposto resistenza. Ciò non giustifica il gesto compiuto, infatti, non è la prima volta che si manifestano abusi di potere, razzismo e violenza da parte dei poliziotti in America. Successivamente alla morte dell’afroamericano George Floyd, a Minneapolis è iniziata una protesta contro il razzismo e per la giustizia di George e tutti gli afroamericani uccisi ingiustamente dai poliziotti. Sfidando il coprifuoco, i dimostranti sono rimasti in zona e ogni tanto tornano a fronteggiare gli agenti schierati in linea con scudi e manganelli. I poliziotti hanno usato diverse volte i lacrimogeni, i gas urticanti e le granate stordenti per disperdere la folla. Alcuni manifestanti hanno acceso diverso roghi e danneggiato alcuni edifici.

Onestamente quello che sta accadendo in questi giorni è una vergogna. Ormai sono tanti gli afroamericani o persone della black community, che sono state uccise. Uomini, donne e bambini a cui viene tolta la vita solo per via del colore della loro pelle. Purtroppo alcuno poliziotti in America fanno abuso di potere e razzismo. Siamo tutti uguali, nessuno escluso.

Mi fa male vedere che il poliziotto lo trattava male e con totale mancanza di rispetto come un animale, fino poi ad ucciderlo. Questo dimostra solo come il razzismo vive ancora tra di noi. Le mie condoglianze per la famiglia di George e per le altre famiglie che hanno perso qualcuno a causa della brutalità dei poliziotti.
La storia si ripete prima che la giustizia viene servita. È accaduto in passato, oggi, ma ora è il momento di cambiare, la voce di tutti conta.
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