top of page

Fedez attacca esponenti della Lega al concerto del 1° Maggio

  • Serena Mauro
  • 6 mag 2021
  • Tempo di lettura: 2 min

Il concerto del Primo Maggio, ricorrenza storica annuale, ha preso quest’anno una piega diversa dal solo festival musicale. Infatti, a metà pomeriggio, si è trasformato in uno scontro politico in cui si è reso protagonista l’artista Fedez. Il rapper, dopo la sua esibizione musicale, ha preso parola e si è scagliato contro diversi esponenti leghisti, riportando alcune loro frasi omofobe molto forti,

sottolineando che erano state pronunciate in pubblica piazza. Ma non è tutto. Fedez ha poi chiamato in causa lo stesso parlamento, accusato di essersi concentrato su argomenti di dubbia urgenza (es. il vitalizio del senatore Formigoni), piuttosto che sul tanto dibattuto Ddl Zan (disegno di legge contro

omotransfobia, misoginia, abilismo), da tempo fermo in senato, e da pochi giorni finalmente calendarizzato.


Il concerto si è quindi trasformato in una denuncia sociale verso tutti gli esponenti politici ritenuti una minaccia per la piena affermazione dei diritti umani. Si è parlato anche di antiabortisti: l’artista ha chiuso il discorso riportando gli investimenti di lunga data del vaticano in un’azienda farmaceutica produttrice della cosiddetta “pillola del giorno dopo”.


“Che brutta storia”.

Così chiude il discorso Fedez, preoccupato per un paese laico in cui esiste una legge che punisce chi bestemmia e viene ostruito un Ddl contro le discriminazioni. Ancora una volta il mondo della musica si fa portatore di messaggi fondamentali per la società, non si fa incatenare da censure di partito e libera la propria voce. “We are the world”, cantava nel 1985 Michael Jackson, in beneficenza per i bambini dell’Africa in difficoltà. Che sia proprio il mondo

della musica e dell’arte il punto da cui partire per la costruzione di un mondo più libero e migliore?


Kommentare


  • Facebook
  • LinkedIn

©2020 di Le pagine di Rodari. Creato con Wix.com

bottom of page