La musica che unisce
- lepaginedirodari
- 14 mag 2020
- Tempo di lettura: 3 min

Da quando ha avuto origine, la musica ha rappresentato una forma di linguaggio unica ed universale. Attraverso la disposizione delle note, allo scopo di creare un messaggio definito, essa ha raggiunto pian piano tutti i paesi del mondo e di conseguenza tutti i popoli. È stata capace di valicare qualsiasi confine umano, nel tempo e nello spazio. Ha raggiunto la parte più nascosta dell'individuo, ossia la sua anima e l'ha invasa di svariate emozioni: amore, gioia, felicità, energia, ma anche tristezza, malinconia, dolore. Dall'idea iniziale di creare qualcosa di determinato, la musica si è trasformata in una forma indefinita, poiché tante sono le sensazioni che può far scaturire in chi l'ascolta. Ebbene, in un contesto come quello storico-sociale che stiamo vivendo, questa nobile arte emerge ancor di più, quasi fosse un’ancora di salvezza per noi esseri umani. Ed ecco che iniziamo a sentirci vicini, intonando una semplice ma famosa canzone dai balconi delle nostre case e ascoltiamo quanta più musica possibile per darci una parvenza di contatto, ma soprattutto per cercare di sentirci uniti. Uniti in questa fase che ci obbliga al distanziamento sociale!
Da queste osservazioni nasce il progetto “La musica che unisce”, proposto ai nostri alunni durante l’attuale periodo di didattica a distanza.

Per questo tema, ho scelto una canzone abbastanza vecchia, del 2015, ma che in questo periodo molto triste sta avendo molto successo e ci sta facendo cantare e sperare nonostante la situazione: La canzone è “Abbracciame” di Andrea Sannino.
Questa è una canzone romantica, un brano sincero e diretto, con la spontaneità del gesto più sincero dell’amore: L’abbraccio.
Il testo è napoletano. Ed infatti, proprio a Napoli, nel 2020, “Abbracciame” si canta sui balconi per non sentirci soli anzi, per darci forza a vicenda, per superare questo brutto periodo che stiamo vivendo, unendoci con la speranza che tutto questo passi il più presto possibile. Ma non solo a Napoli si canta “Abbracciame”, si canta anche in altre città.
Ma le case oltre ad essere più “rumorose”, iniziano ad essere anche più colorate, vengono attaccati cartelloni con frasi di sostegno per l’Italia. Io penso che, in un momento di difficoltà per tutti gli italiani e, proprio in questi periodi occorre stringersi gli uni agli altri, ancor più forte. Numerosi sono, dunque, gli abbracci virtuali che noi ci scambiamo ogni giorno.
Proprio per questo, “Abbracciame” è una canzone molto diffusa in questi giorni, perché parla dell’abbraccio, che non possiamo dare ai nostri cari e amici a causa della quarantena e della distanza di sicurezza. Inoltre, parla di affetto, che noi proviamo nei loro confronti. Questo, nonostante tutto, ci suscita il desiderio di riabbracciarli e tornare presto alla vita di prima con le persone che amiamo.
(Carmen Falco)

La musica ci unisce attraverso i sentimenti, la felicità, la tristezza e il ballo. La musica ti attira, ti porta con sé. Ognuno di noi, con il suo genere preferito di musica, riesce a far uscire quella parte di se stesso che magari nasconde o che ha paura di tirare fuori. Quando ascoltiamo la musica dentro di noi c’è o tristezza o felicità, che in quel momento viviamo magari perché quello che stiamo ascoltando ci ricorda qualcosa di triste o felice, ma comunque importante per noi.
Questa canzone scritta da Elisa e Tommaso Paradiso parla di situazione venutasi a creare con l’arrivo del coronavirus. "Andrà tutto bene" è un inno di speranza per tutto ciò che stiamo vivendo, con l’augurio di poter tornare presto alle nostre vite di sempre. È nata grazie a numerose dirette live su Instagram insieme ai loro follower. Il messaggio inviato dai due artisti è molto bello, perché pur essendo a distanza sono riusciti a creare un brano insieme sfruttando le enormi potenzialità della tecnologia, dimostrando che anche a distanza si può far di tutto.
(Margherita Angelino)
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