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La paranza dei bambini

  • Marta Capece
  • 29 apr 2020
  • Tempo di lettura: 2 min

La Paranza dei Bambini è un film drammatico del 2019, diretto da Claudio Giovannesi e ispirato al terzo romanzo di Roberto Saviano. Il film parla di come un gruppo di ragazzi del Rione Sanità vuole entrare nel cerchio della camorra.


La Paranza dei bambini racconta di sei ragazzi quindicenni nella Napoli di oggi. Nicola (Francesco Di Napoli), Tyson (Ar Tem), Biscottino (Alfredo Turitto), Lollipop (Ciro Pellecchia), O' Russ (Ciro Vecchione) e Briatò (Mattia Piano Del Balzo) vogliono fare soldi, comprare vestiti firmati e motorini nuovi. In particolare il quindicenne Nicola, la cui madre gestisce una piccola tintoria, non resiste alla tentazione di entrare a far parte di una “famiglia” camorrista. Il furto di una pistola lo fa sentire più uomo anche nei confronti di Letizia che gli è entrata nel cuore al primo incontro. In poco tempo diventa il capo del suo gruppo.

La paranza dei bambini ha vinto l’Orso d’argento per la miglior sceneggiatura alla 69esima Berlinale. Il premio è stato dedicato da Roberto Saviano all’ONG, che salvano vite nei quartieri più difficili di Napoli. Il libro, proprio come il film, ha avuto molto successo: si apre con una dedica di Roberto Saviano "ai morti colpevoli. Alla loro innocenza". In questa frase, Saviano si riferisce ai ragazzini che diventano camorristi o che hanno perso la vita a causa della camorra.


Secondo me il film “La Paranza Dei Bambini” cerca di mandare un messaggio a tutti noi giovani, di seguire la scelta giusta. È un film anche molto interessante, perché spiega la realtà di alcuni ragazzini che prendono scelte sbagliate. Un film molto emozionante e sicuramente pieno di colpi di scena.

Personalmente a me è piaciuto tantissimo.

(Marta Capece)


Il film tratta un argomento molto forte, ma allo stesso tempo molto realistico. È un film affascinante, non solo per la trama, ma anche per la sceneggiatura e l’interpretazione degli attori. Sono colpita da questo film, soprattutto per come un gruppo di quindicenni potrebbe prendere il controllo di un intero quartiere, ma soprattutto, dell’unione dei ragazzi. Unico “difetto”: avrei sperato in un finale leggermente diverso.

(Giusy De Marco)

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